3 juin 2025

Incentivi per fotovoltaico: ampliamento ai comuni fino a 50.000 abitanti nel Decreto CACER

Scopri come potrai ottenere gli incentivi per fotovoltaico fino a 1 MW nei comuni fino a 50.000 abitanti grazie al Decreto CACER.
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La transizione energetica è ormai un imperativo per tutti i Paesi europei e l’Italia non fa eccezione. La riduzione delle emissioni di gas serra e l’incremento della produzione da fonti rinnovabili rappresentano obiettivi prioritari delineati dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN) e dalla Direttiva Europea RED II (Renewable Energy Directive). In questo contesto, il fotovoltaico emerge come una tecnologia cardine, grazie ai progressi tecnologici e ai costi in costante diminuzione.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano dedica un’attenzione particolare al fotovoltaico, con l’obiettivo di sostenere sia la crescita degli impianti residenziali che la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), modelli che incentivano l’autoproduzione e l’autoconsumo collettivo. Le misure contenute nel PNRR rappresentano, ad oggi, uno degli strumenti più concreti e strutturati a disposizione di cittadini, enti pubblici e imprese per partecipare attivamente alla transizione energetica.


Gli incentivi per fotovoltaico del PNRR nei piccoli comuni

Il Decreto CACER, emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 gennaio 2024, istituisce un contributo PNRR destinato specificamente ai comuni italiani con popolazione inferiore a 50.000 abitanti. Questo decreto si basa su fondi per un totale di 2,2 miliardi di euro, stanziati per incentivare la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili.

Il provvedimento risponde alle direttive europee che puntano a favorire la produzione distribuita di energia, rendendo i piccoli comuni veri e propri protagonisti della rivoluzione energetica. Secondo i dati elaborati da GSE (Gestore Servizi Energetici), i piccoli centri rappresentano una quota importante del territorio nazionale e spesso presentano un elevato potenziale non sfruttato per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il decreto è attualmente sottoposto ai controlli di competenza da parte della Corte dei Conti e diventerà operativo il giorno successivo alla pubblicazione sul sito ufficiale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Fino ad allora, le misure descritte non sono ancora attive.


Comprendere le Comunità Energetiche Rinnovabili

Definizione e normativa di riferimento

Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano un paradigma innovativo, sancito dalla direttiva europea RED II e recepito nel contesto normativo italiano con il Decreto Legislativo 199/21, che definisce i criteri per la costituzione e la gestione di queste realtà. Le CER aggregano soggetti eterogenei (enti pubblici, cittadini, associazioni, imprese) per produrre e consumare energia in modo condiviso, valorizzando al massimo l’efficienza delle fonti rinnovabili.


Funzionamento e benefici socio-economici

In concreto, le CER sono entità giuridiche che possono assumere forme associative, cooperative o di consorzio, dotate di autonomia patrimoniale e capacità di stipulare contratti con fornitori di energia e operatori di rete. La normativa prevede che l’energia prodotta da impianti condivisi possa essere consumata direttamente dai membri della comunità o immagazzinata tramite sistemi di accumulo, massimizzando così l’autoconsumo e la resilienza energetica.

Studi condotti da enti di ricerca come ENEA e RSE (Ricerca Sistema Energetico) dimostrano come le CER, soprattutto in piccoli comuni, possano generare importanti benefici socio-economici e ambientali, stimolando la partecipazione attiva della cittadinanza, favorendo l’inclusione sociale e creando opportunità occupazionali a livello locale.

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Estensione degli incentivi per fotovoltaico fino a 1 MW

Il decreto firmato il 16 maggio 2024 ha ulteriormente ampliato la platea dei beneficiari, includendo espressamente i comuni con popolazione fino a 50.000 abitanti e le configurazioni di autoconsumo collettivo, così come definiti nel Decreto Ministeriale del 6 agosto 2020 e nel recente Decreto Ministeriale 17 gennaio 2023 sul sistema incentivante.

Questa estensione risponde a una necessità concreta rilevata nelle analisi di mercato, secondo cui i piccoli e medi comuni detengono un potenziale significativo ma spesso difficilmente accessibile per via di vincoli burocratici e finanziari. Grazie a questa misura, si prevede un aumento esponenziale degli impianti fotovoltaici installati, con un impatto positivo su reti elettriche locali e reti di distribuzione, favorendo un sistema energetico più distribuito e meno dipendente da grandi centrali.


Procedura agevolata e tempistiche per l’accesso agli incentivi

Una delle principali novità introdotte dal Decreto CACER riguarda la semplificazione delle procedure per la richiesta degli incentivi.

  • Termine per completare i lavori: 30 giugno 2026

  • Entrata in esercizio entro 24 mesi dalla fine lavori, ma comunque non oltre il 31 dicembre 2027

  • Anticipo del contributo innalzato al 30% su richiesta

  • Saldo erogato a progetto concluso e verificato

  • Possibilità di cumulare con altri incentivi senza riduzioni, anche per persone fisiche

  • Proroga per la presentazione della domanda fino al 30 novembre 2025

Possono richiedere il contributo investitori pubblici e privati per impianti fino a 1 MW inseriti in CER o gruppi di autoconsumo, in comuni sotto i 50.000 abitanti. L’incentivo copre spese di installazione e sistemi di accumulo.


Requisiti tecnici e ambientali per i sistemi fotovoltaici incentivati

Gli impianti devono essere:

  • Di nuova costruzione o potenziamento con componenti nuove e certificate

  • Ubicati nell’area servita dalla stessa cabina primaria della CER o gruppo di autoconsumo

  • Conformi al principio DNSH (Do No Significant Harm) per tutelare l’ambiente

  • Iniziati dopo la presentazione della domanda

  • Inseriti in CER o gruppi di autoconsumo con contratto attivo, secondo le norme del Decreto CACER

Questi requisiti assicurano qualità, sostenibilità e corretto inserimento nel sistema energetico nazionale.


Dettaglio economico dell’incentivo a fondo perduto

L’incentivo copre fino al 40% delle spese riconosciute con massimali differenziati in base alla potenza:

  • 1500 €/kW, per impianti fino a 20 kW

  • 1200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW fino a 200 kW

  • 1100 €/kW, per impianti di potenza superiore a 200 kW fino a 600 kW

  • 1050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW

Questi importi riflettono i costi medi e garantiscono la sostenibilità degli investimenti su varie scale.


Premio per l’energia condivisa nelle Comunità Energetiche

Gli utenti che consumano energia prodotta dalle CER ricevono un premio economico per 20 anni:

  • 0,11 €/kWh per le Comunità Energetiche Rinnovabili

  • 0,10 €/kWh per i Gruppi di Autoconsumo

Chi ha beneficiato del contributo del 40% vede la tariffa ridotta del 50%. Questo incentivo valorizza la condivisione energetica e favorisce l’autoconsumo collettivo.


Modalità di presentazione della domanda e strumenti digitali

Le domande si presentano solo tramite il portale SPC (Sistemi di Produzione e Consumo) gestito dal GSE, che assicura trasparenza e rapidità. Il GSE fornisce supporto e linee guida dettagliate per agevolare la compilazione e la verifica dei documenti.

Per approfondire, si può consultare il sito ufficiale del GSE dedicato alle Comunità Energetiche.


Prospettive future per il fotovoltaico incentivato

Gli incentivi per fotovoltaico del PNRR sono una grande opportunità per piccoli comuni e comunità italiane: riducono i costi energetici, rafforzano l’identità locale e contribuiscono alla lotta contro i cambiamenti climatici.

Le CER, supportate da incentivi e premi, stanno cambiando il modo di produrre e consumare energia in Italia. Agire ora significa assicurarsi un futuro più sostenibile, efficiente e partecipativo.

È il momento giusto per partecipare a questa rivoluzione verde, dove ogni piccolo gesto fa la differenza.

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