26 set 2025
Curva di ricarica auto elettrica: guida completa a tempi, potenza e batteria
Ecco come ottimizzare i tempi di ricarica, ridurre le attese e migliorare l’efficienza della batteria con una guida chiara e affidabile.
La mobilità elettrica non è più una promessa futura: è il presente. Tuttavia, chiunque guidi un veicolo elettrico (o stia pensando di acquistarne uno) si trova presto a fare i conti con un concetto tanto tecnico quanto cruciale: la curva di ricarica.
Capire come funziona, quali fattori la influenzano e come sfruttarla al meglio può fare la differenza tra una sosta veloce e un’attesa interminabile.
In questa guida completa analizzeremo in dettaglio cos’è la curva di ricarica, come si comporta in diverse condizioni, quali sono i miti più diffusi e come le tecnologie del futuro stanno già cambiando le regole del gioco.
Cos’è la curva di ricarica di un’auto elettrica e come si misura
Definizione tecnica e riferimenti alla potenza di ricarica
La curva di ricarica rappresenta l’andamento della potenza trasferita alla batteria di un’auto elettrica durante l’intero processo di ricarica. Non si tratta quindi di una linea costante, ma di un grafico che mostra variazioni anche significative in base allo stato di carica (State of Charge – SoC), alla tecnologia del veicolo e alle condizioni operative.
Spiegazione in parole semplici
Se volessimo semplificare, potremmo paragonarla al riempimento di un bicchiere: all’inizio si versa l’acqua velocemente, poi si rallenta per evitare che trabocchi. Allo stesso modo, la batteria riceve molta potenza all’inizio, ma via via che si avvicina al pieno la velocità cala.
Perché è un concetto chiave
Sapere come si comporta la propria auto durante la ricarica aiuta a pianificare meglio i viaggi, evitare tempi morti e persino prolungare la vita della batteria. Non è solo un dettaglio tecnico: è uno strumento pratico per gestire al meglio un veicolo elettrico.
Come funziona la curva di ricarica durante il processo di ricarica ev
Le tre fasi di caricamento della batteria
Fase iniziale – Ricarica rapida a potenza massima
Qui la batteria accetta la potenza massima che la colonnina (e il veicolo) possono erogare. È la fase più veloce e la più efficiente in termini di tempo.Fase intermedia – Potenza stabilizzata
La velocità di ricarica si mantiene elevata, ma inizia un leggero calo man mano che la batteria si avvicina a un certo livello di carica.Fase finale – Riduzione per protezione batteria
Superata una soglia (di solito tra l’80% e il 90% di SoC), la potenza cala drasticamente per evitare surriscaldamenti e stress delle celle.
Differenze tra corrente continua (DC) e alternata (AC)
DC Fast Charging: la potenza iniziale è molto elevata (fino a centinaia di kW) ma cala più rapidamente. Ideale per ricariche brevi in viaggio.
AC Charging: la potenza è più bassa e costante, spesso limitata dall’onboard charger del veicolo, con curve meno “drastiche”.
Il ruolo del Battery Management System
Il BMS è il cervello che gestisce la ricarica, monitorando temperatura, tensione e corrente. È lui a decidere quando ridurre la potenza per preservare la salute della batteria.
Fattori che influenzano velocità e andamento della curva di ricarica
Potenza massima della colonnina o wallbox
La potenza erogata non può superare il limite del punto di ricarica. Una colonnina ultra-fast da 350 kW sarà inutile se il veicolo accetta al massimo 120 kW.
Capacità della batteria e tecnologia delle celle
NMC: ottime prestazioni in ricarica rapida, ma con cali più netti nella fase finale.
LFP: più stabili termicamente, con curve meno accentuate ma potenze di picco inferiori.
Stato di carica iniziale
Ricaricare dal 10% all’80% è generalmente più rapido rispetto a proseguire fino al 100%. Dopo quella soglia, la curva diventa inevitabilmente più piatta.
Temperatura esterna e condizioni climatiche
Freddo: rallenta la reazione chimica, riducendo la potenza massima accettata.
Caldo: può causare surriscaldamenti e interventi di protezione termica.
Limitazioni software
Molti costruttori impongono limiti di potenza per proteggere la batteria, talvolta modificabili tramite aggiornamenti OTA.

Esempi reali di curve di ricarica per modelli popolari
Confronto tra modelli
Tesla Model 3: picchi elevati e mantenimento della potenza fino al 50% di SoC.
Volkswagen ID.3: potenza massima inferiore ma curva più regolare.
Hyundai Kona Electric: ottimizzata per la ricarica AC, con gestione termica efficace.
Come leggere un grafico di ricarica
Sull’asse orizzontale troviamo il tempo o il SoC, su quello verticale la potenza (in kW). Il punto di massimo rendimento si trova solitamente tra il 10% e il 60–70% di carica.
Differenza tra 10–80% e 80–100%
Passare dall’80% al 100% può richiedere quasi lo stesso tempo del tratto 10–80%, rendendo spesso poco conveniente puntare al “pieno” in viaggio.
Come ridurre i tempi e migliorare l’efficienza della ricarica
Pianificare le soste
Conoscere la curva del proprio veicolo permette di fermarsi solo quando la velocità di carica è ottimale, evitando attese inutili.
Sfruttare il livello di batteria ottimale
Iniziare la ricarica con un SoC basso (ma non critico) e fermarsi all’80% massimizza la velocità media.
Uso di app e strumenti
App ufficiali delle case automobilistiche per monitorare la potenza in tempo reale.
App terze come ABRP o EVNotify per analisi dettagliate e pianificazione della ricarica
Precondizionamento della batteria
Riscaldare la batteria in inverno o raffreddarla in estate prima della ricarica rapida può ridurre sensibilmente i tempi.
Innovazioni e tendenze future
Colonnine ultra-fast
Nuove infrastrutture promettono potenze fino a 600 kW, capaci di ricaricare in pochi minuti, a patto che le batterie lo supportino.
Batterie a stato solido
Offrono curve più “piatte”, riducendo il calo di potenza nella fase finale.
Intelligenza artificiale
Algoritmi predittivi regoleranno la potenza in base a clima, destinazione e condizioni del veicolo, ottimizzando tempi e durata della batteria.
Domande frequenti (FAQ)
Cos’è la curva di ricarica?
È il grafico che mostra come varia la potenza di ricarica della batteria nel tempo.
Perché la ricarica rallenta dopo l’80%?
Per proteggere le celle ed evitare surriscaldamenti.
La curva è uguale per tutte le colonnine?
No, dipende sia dal veicolo sia dalla potenza della stazione di ricarica.
Come monitorarla?
Con app dedicate o strumenti di diagnostica collegati al veicolo.
Si può mantenere costante?
Al momento no, ma le nuove tecnologie si stanno avvicinando a questo obiettivo.
La curva di ricarica non è un concetto da addetti ai lavori, ma uno strumento pratico per ogni automobilista elettrico. Conoscerla significa ottimizzare i viaggi, ridurre i tempi di sosta e preservare la batteria.
Con le innovazioni in arrivo, presto ricaricare sarà ancora più veloce, efficiente e prevedibile.
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